«Chiediamo un biglietto unico con Alitalia, al di là del giorno di  prenotazione. Non è possibile continuare a subire capricci e angherie da  parte della compagnia di bandiera, la cui politica scoraggia la  mobilità dei siciliani». 
Il presidente della Regione Nello Musumeci è  stato molto netto, questa mattina all’aeroporto Falcone-Borsellino di  Palermo, nell’incontro tra la giunta regionale e una delegazione di  trenta sindaci di tutta l’Isola, guidata dal presidente dell’Anci  Sicilia, Leoluca Orlando. 
Nel corso della riunione è stato approvato un  documento congiunto che verrà inviato al governo nazionale per esprimere  una vibrata protesta nei confronti di Alitalia per la «inaccettabile  radicale riduzione e, in alcuni casi, perfino la soppressione, delle  tratte operate da e per la Sicilia».
 
  «Alitalia ritira la disponibilità a collegare l’aeroporto di Trapani  con le rotte del Nord a poche settimane dall’avvio della stagione  turistica – ha aggiunto il governatore-. Noi pretendiamo che il governo  nazionale intervenga e non stia alla finestra. Le giustificazioni che si  voglio accampare per una condotta e una politica aziendale  assolutamente irresponsabile sono patetiche». Musumeci ha poi spiegato i  danni che la politica di Alitalia produrrà al turismo e all’economia  siciliana.
 
  «Nel ‘decreto rilancio’ ci sono due articoli che sembrano essere  concepiti soltanto per difendere Alitalia e sono assolutamente  incompatibili con le compagnie ‘low cost’, che invece sono quelle che  consentono e sostengono il traffico aereo in Sicilia – ha detto -.
Dio  sa in questo momento quanto la nostra economia in ginocchio, dopo la  pandemia, abbia bisogno di collegamenti aerei. Davvero mi chiedo se la  Sicilia possa ancora essere considerata da qualcuno terra da  colonizzare». Il timore concreto è che il caro voli possa spingere i  turisti, intenzionati a visitare la Sicilia, a scegliere Spagna o  Grecia, dove è possibile volare a prezzi più contenuti.
 
  «Confidiamo – ha proseguito il governatore – sull’intervento dei  ministri e con l’Anci abbiamo promosso un’azione seria concreta con un  documento di protesta che sintetizza pochissime richieste interpretando  lo stato d’animo della comunità siciliana e che consegneremo martedì». 
Il prossimo appuntamento, infatti, è l’incontro del 16 giugno con i  ministri dei Trasporti, Paola De Micheli, e del Sud, Giuseppe  Provenzano. A Roma Musumeci, porterà il dossier sui collegamenti aerei  da e per la Sicilia e, soprattutto, il disimpegno di Alitalia  dall’aeroporto di Trapani Birgi.
 
  Il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando ha  ringraziato il presidente della Regione «per aver voluto esprimere anche  ‘visivamente’ la piena collaborazione tra il governo regionale e l’Anci  Sicilia. La mobilità aerea – ha continuato Orlando – non solo è  fondamentale per la ricchezza dei nostri territori e lo sviluppo del  turismo, ma ci consente anche di accogliere i turisti al meglio delle  nostre possibilità mettendo a loro disposizione il nostro immenso  patrimonio artistico e culturale».
 
  «È incomprensibile, inoltre, – si legge nel documento congiunto – come  lo Stato possa accettare detto comportamento in evidente contrasto con  gli interessi nazionali. È, infatti, oltremodo offensivo constatare che  Alitalia, a fronte di tali decisioni a danno dei siciliani riceva anche  un aiuto pubblico di circa 3 miliardi euro. Ad oggi, quindi, l’Alitalia  ha abbandonato gli aeroporti di Birgi-Trapani e di Comiso, in ragione di  una presunta perdita che, guardando al trascorso della compagnia aerea,  non ha mai condizionato le proprie scelte imprenditoriali. Un esempio  per tutti: la famosa tratta Roma – Milano che, nonostante fosse in  costante perdita, ha sempre mantenuto un numero di voli giornalieri  sproporzionato ed elevato».
 
  Ulteriore paradosso, per la Regione e l’Anci è che il Governo  nazionale, con gli articoli 198 e 203 del cosiddetto “Decreto Rilancio”  intenda equiparare, per molti aspetti, le Compagnie aeree “low cost”  all’Alitalia, ciò causando un’evidente alterazione del mercato e la  sospensione delle tratte con la Sicilia di quasi tutti i vettori aerei.
 
  «La conseguenza – prosegue la nota – è che il taglio dei voli deciso  dalla compagnia di bandiera e i prezzi proibitivi dei biglietti, di  fatto strozzano sul nascere ogni sforzo di fare decollare, pur tra mille  difficoltà causate dalla pandemia, la stagione turistica, il flusso dei  visitatori dall’Italia e dall’estero e la mobilità di famiglie e  operatori economici. Una scelta intollerabile nei cui confronti la  Regione e i suoi enti locali esprimono vibrata protesta, unitamente al  forte invito ai vertici della compagnia di riconsiderare tale condotta  che penalizza tutta la comunità siciliana e blocca la ripresa del post  Covid-19».
 
  Musumeci e Orlando chiedono con forza che il Governo nazionale adotti,  con la massima urgenza, «le misure necessarie perché sia ripristinato il  collegamento aereo ordinario e siano assicurate tariffe compatibili con  l’attuale stato di depressione economica e disagio diffuso. Nel  contempo si chiede che sia affrontata e risolta in via definitiva  l’annosa questione della continuità territoriale, anche nei confronti  dell’Unione Europea».
 
  Nel caso in cui non dovessero esserci novità, il Governo regionale e  l’Anci Sicilia avvieranno, presso tutte le sedi istituzionali e  giudiziarie, «le necessarie azioni per tutelare il diritto dei siciliani  alla mobilità. In tale sciagurata ipotesi del protrarsi di inerzie e  immobilismi che pregiudicano ogni ipotesi di uscita dalla profonda crisi  produttiva e sociale in cui versa la Sicilia, sarà inoltre nostro  dovere promuovere una vasta mobilitazione popolare per difendere gli  interessi vitali della nostra comunità». 












