Abuso d’ufficio. E’ questa l’accusa con la quale il sindaco di Cefalù, paese in provincia di Palermo, è stato rinviato a giudizio per non avere denunciato un vigile urbano che si sarebbe appropriato dei soldi del servizio di parcheggio. Nel dettaglio, il gup ha accusato il primo cittadino, in concorso ad una segretaria comunale e al comandante facente funzioni del tempo dei vigili urbani, di non avere promosso alcuna iniziativa disciplinare nei confronti del vigile furbetto, che tra l’altro, per la vicenda dei soldi intascati e poi restituiti è stato giudicato con rito abbreviato e condannato a 8 mesi e 10 giorni con la condizionale. “Sono estraneo agli addebiti che mi sono contestati”- ha dichiarato il sindaco. “Nonostante ciò, non mi sorprende di essere stato rinviato a giudizio perché comprendo che l’udienza preliminare non è il momento idoneo a stabilire l’innocenza o la colpevolezza, ma serve soltanto a valutare l’utilità della fase dibattimentale” ha aggiunto il primo cittadino di Cefalù.
Di Pietro Geremia