Più sicurezza nello stretto di Messina e nel mar Ionio, al fine di monitorare ed inviduare delle faglie sconosciute, sono stati introdotti nuovi sensori sismici. L’obiettivo è quello di monitorare la zona dello stretto di Messina e dello Ionio per evitare il verificarsi di eventi naturali devastanti come lo Tsunami. L’idea è nata dalla collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università Sapienza di Roma. Ad installare i sensori in fondo al mare, è stato il gruppo di collaboratori assistiti dall’equipaggio della nave Minerva Uno. Esattamente, sono stati installati 8 sismometri e 2 moduli con sensori per l’analisi delle emissioni dei gas, nel Mar Ionio. Gli strumenti, dovranno restare sul fondo del mare per un periodo di 12 mesi, alla fine di questo periodo, verranno ripresi gli strumenti per poi studiare i dati raccolti in merito alle potenziali faglie che causano terremoti. Questo l’obiettivo del progetto del Cnr, dell’Ingv e della Sapienza di Roma: scovare le faglie che potrebbero rappresentare un potenziale pericolo di terremoto e tsunami nella zona del Mar Ionio e nello stretto di Messina.