Nonostante la scarsità di dosi e il rischio di non poter vaccinare chi ne ha diritto non mancano i cosiddetti “furbetti” , per usare un eufemismo, a Scicli in provincia di Ragusa dirigenti medici per oltre un mese hanno somministrto vaccini a parenti che non erano in lista.

L’Asp di Ragusa li ha sospesi dal servizio per 30 giorni dopo gli accertamenti disposti dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

Il provvedimento, firmato dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, Angelo Aliquò, riguardano due dirigenti in servizio nel centro di vaccinazione di Scicli: il responsabile e la sua vice.

Dai primi accertamenti disposti dall’assessore Ruggero Razza e dalle indagini dei carabinieri del Nas sarebbe emerso che i vaccini sono stati inoculati alcuni familiari dei due dipendenti dell’Asp che non erano in lista e non ne avevano diritto.

Intanto, entro oggi, dovrebbero essere consegnati oltre 31 mila dosi di vaccini anti Covid-19 che stanno raggiungendo i vari punti vaccinali delle province siciliane.

Sono quelle già previste nel piano di distribuzione che ha visto un rallentamento dopo le vicende legate ai ritardi di Pfizer. La campagna vaccinale in Sicilia prosegue regolarmente con le inoculazioni della seconda dose.