Gianfranco Miccichè, prova a scongiurare quella che oramai viene definita come la maxi-infornata di portaborse all’Assemblea siciliana. Poiché serve una modifica alla legge che da quest’anno, in prima applicazione, concede ai deputati regionali un extra budget per l’assunzione di collaboratori con contratti di lavoro subordinato, il presidente dell’Ars, onde evitare ulteriori scandali che stanno investendo l’assemblea siciliana, tenta quindi di frenare la maxi-infornata suggerendo di evitare di assumere gente priva di titoli in ruoli che poco hanno a che fare con il funzionamento dei gruppi parlamentari, e lo fa inviando una nota ai presidente dei gruppi parlamentari richiamandoli “nelle more della completa definizione della materia anche con riferimento alla misura dei contributi”, a osservare due principi: chiunque venga assunto deve svolgere mansioni qualificate per i gruppi e deve percepire una retribuzione adeguata ai compiti. Insomma, niente autisti o gente che assunta con i fondi dell’Ars magari poi finisca per lavorare nelle segreterie dei politici, come avvenuto in passato in qualche caso evidenziato dalla Corte dei Conti.
Di Pietro Geremia