Una delle soprese meno gradite al rientro dalla vacanze è la raccomandata che notifica una multa “guadagnata” a causa degli autovelox. Tuttavia sembra essere finita l’epoca delle contravvenzioni a sorpresa per eccesso di velocità. Le nuove regole sugli autovelox, introdotte dalla direttiva Minniti, prevedono strumenti di rilevazione ben visibili e una chiara segnaletica che avvisi gli automobilisti. Non sono più valide le multe fatte da auto civetta o da strumenti nascosti. Alla fine di luglio, infatti, dopo un’interrogazione presentata dal senatore catanese Vincenzo Gibiino (Fi) e sottoscritta da 57 esponenti di palazzo Madama di tutti i partiti, si è fatta chiarezza sulla questione. Nell’atto Gibiino, citando la Corte dei Conti, sostiene che nel 2015 statisticamente, ogni italiano ha speso 28 Euro per infrazione al Codice della Strada e stila anche una classifica in cui un terzo delle sanzioni vanno ai comuni del Lazio, che da solo ha incassato 563 milioni (33,5%); al secondo posto vi è la Campania con 182 milioni (10,8% del totale) e al terzo il Piemonte con 179 milioni (10,7%). In alcuni casi gli incrementi rispetto agli incassi del 2014, sono arrivati anche al 75,4%: è il caso delle Marche, dove le sanzioni riscosse sono passate da 18,6 milioni a 32,7 milioni e anche il Lazio ha registrato un notevole incremento (+54,7%), partendo però da numeri molto più consistenti: 364 milioni di gettito nel 2014. Secondo Gibiino “le sanzioni amministrative irrogate per la violazione del codice della strada sono diventate per alcuni enti locali, di fatto, uno strumento improprio per fare cassa” e ricorda che “l’articolo 208 del codice della strada dispone che il 50 per cento delle somme che i comuni incassano con le multe da infrazioni al codice stesso, irrogate dalla polizia municipale, deve essere obbligatoriamente utilizzato per finalità connesse alla sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade, al potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale, attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature, mentre il restante 50 per cento possa essere liberamente destinato ad altre finalità”. Inoltre è specificato nell’interrogazione che “l’articolo 142 dispone che i comuni devono destinare integralmente le somme di loro competenza, derivanti dalle sanzioni pecuniarie irrogate attraverso l’utilizzo degli autovelox, alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti, nonché al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, e le spese relative al personale”. La direttiva Minniti fissa ad esempio le distanze minime indicative per i cartelli che segnalano i controlli dei limiti di velocità: 250 metri per autostrade e strade extraurbane principali; 150 metri per le strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento con velocità superiore a 50 km/h; – 80 metri per tutte le altre strade. E’ specificato anche che il cartello non deve essere a più di 4 km dall’autovelox. Se è successivo a questa distanza la multa è nulla. Quando invece i controlli di velocità sono fatti con postazioni mobili e non sono frequenti e programmati, gli agenti di polizia devono ogni volta poggiare a terra cartelli di preavviso, per poi toglierli appena finito il servizio. Ciò vale anche se ci sono già segnali fissi che avvisano della possibilità di controlli e, quindi, in aggiunta a questi. È quindi nulla la multa con autovelox in caso di controlli saltuari solo sfruttando segnaletica permanente. In caso di controllo elettronico effettuato su entrambi i sensi di marcia, infine, la segnaletica di avvertimento dovrà essere ancora più chiara ed informare gli utenti in entrambi i sensi di marcia, conclude la circolare. Inoltre la postazione dell’autovelox mobile deve essere visibile e non nascosta anche se non è obbligatorio che l’auto della polizia sia ben in vista: basta che accanto all’apparecchio ci siano agenti in divisa. Diverso è per i segnali permanenti installati in tutte le strade senza un effettivo controllo della velocità che devono essere rimossi. Per cui la multa con autovelox è nulla se fatta sulla base di questi avvisi. Così come non è valida se manca il certificato di omologazione e quello di taratura dell’autovelox che deve essere eseguita almeno una volta all’anno. I test devono essere riportati in un verbale.

Tratto da blogsicilia (http://catania.blogsicilia.it/tempo-di-vacanza-e-di-autovelox-ma-ci-sono-novita-ecco-quando-la-multa-non-e-valida/405625/)

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.