La società immobiliare Teknè di Catania ha deciso di procedere per le vie legali contro il Comune di Ragusa. Come ampiamente annunciato, l’azienda etnea – proprietaria di 310mila metri quadrati nel perimetro del Parco agricolo urbano ibleo – ha depositato un ricorso e una richiesta di sospensiva al Tribunale amministrativo regionale del capoluogo etneo.

“Dopo gli incontri con l’amministrazione avvenuti negli ultimi mesi, abbiamo ricevuto un provvedimento del dirigente dell’urbanistica del Comune che ci comunicava che il progetto presentato sarebbe stato valutato positivamente se noi avessimo fatto delle modifiche”, spiega Roberto Mazzullo, imprenditore e amministratore di Teknè srl.

“Una nota che noi abbiamo ritenuto illegittima dal primo momento – prosegue – Ma nello spirito della collaborazione con l’amministrazione pubblica che da sempre auspichiamo, ci siamo di nuovo seduti al tavolo del Comune tentando una mediazione. Il nostro spirito, però, evidentemente non era quello di chi amministra la città.

A ogni nostra concessione, sono sempre seguiti nuove richieste sempre più irricevibili e, azzardo, irrispettose del nostro impegno per lo sviluppo della città. Quando abbiamo compreso che di fronte a noi c’era un muro invalicabile, che faceva perdere ai cittadini di Ragusa una grande opportunità, abbiamo annunciato la nostra azione legale. Che adesso si è concretizzata”.

Nei giorni scorsi la società ha presentato una richiesta urgente di sospensiva del provvedimento dirigenziale, che è stata depositata al Tar di Catania il 26 ottobre e, a breve, si attende la decisione dei giudici amministrativi. Resta comunque pendente il ricorso, che segue le vie ordinarie, e che sarà deciso più avanti. In quest’ultimo documento è contenuta anche la richiesta di risarcimento danni di 15,7 milioni di euro presentata nei confronti del Comune di Ragusa. 

“Abbiamo fatto quello che abbiamo detto – conclude Mazzullo – Peccato che lo stesso non si possa dire dell’amministrazione ragusana. Alla luce di quanto accaduto abbiamo anche dato formale incarico perché sia inoltrata nei prossimi giorni una denuncia-esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, per denunciare gli abusi a nostro avviso commessi dall’amministrazione comunale”.

RIFERIMENTI AMMINISTRATIVI

Il caso Teknè srl è legato al cosiddetto Parco agricolo urbano della città di Ragusa, previsto dal Piano regolatore generale attualmente vigente. La società Teknè era infatti proprietaria di circa 310mila metri quadrati di terreni nel perimetro del Parco. Si tratta, in effetti, di zone edificabili con destinazione commerciale prevista dal Prg, per le quali l’amministrazione ragusana ha già rilasciato, a suo tempo, una regolare concessione edilizia.

La cui proroga, nel 2014, è stata rigettata. E questo sebbene Teknè negli anni abbia lavorato per il Comune: la società ha infatti ceduto al Comune di Ragusa, in perequazione e gratuitamente, 202mila metri quadrati di terreni e realizzato opere di urbanizzazione per circa 780mila euro, cioè strade pubbliche su cui i cittadini ragusani transitano abitualmente, reti idriche e pubblica illuminazione. Il Comune, sulle aree acquisite gratuitamente da Teknè, ha realizzato altre opere di urbanizzazione o le ha cedute a terzi.

A fronte della mancata realizzazione del progetto, né gli importi citati né le aree cedute sono mai state restituite dal Comune a Teknè. Nel 2017, sulle stesse aree, Teknè ha presentato un progetto in attuazione del piano regolatore comunale vigente e per la realizzazione di un polo commerciale.

Il procedimento amministrativo di approvazione del progetto, ancora oggi e a distanza di più di quattro anni, non è stato concluso dal Comune. Nel frattempo, la variante piano regolatore presentata dallo stesso Comune di Ragusa riguardante il Parco Agricolo e, in particolare, anche le aree di proprietà Teknè, è stata sostanzialmente bocciata dalla Regione Siciliana.

In questo contesto è maturata la diffida notificata all’amministrazione ragusana nei mesi scorsi, con la richiesta di risarcimento di oltre 15 milioni di euro di danni dovuti alla sostanziale impossibilità, per un’azienda privata, interessata a investire nel territorio di Ragusa.

A seguito dell’annuncio di tale richiesta di risarcimento danni, Teknè ha incontrato più volte il sindaco Giuseppe Cassì, l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Giuffrida e il dirigente del settore nella Sala Giunta del Comune, durante i quali gli amministratori comunali hanno richiesto alla Teknè di formulare proposte al fine di trovare una soluzione condivisa. Malgrado gli sforzi della Teknè, gli incontri si sono rivelati infruttuosi.