La casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di contrada Petrusa ad Agrigento è teatro di una violenta rivolta, scatenata da detenuti infuriati per le precarie condizioni di detenzione.

Circola la voce che un agente della polizia penitenziaria fosse stato preso in ostaggio durante l’insurrezione ma la notizia non ha trovato riscontro su fonti ufficiali, l’insurrezione ha portato ad arresti e azioni risolute da parte delle forze dell’ordine.

Circa cinquanta detenuti armati di bastoni, olio ed acqua calda hanno minacciato la sicurezza all’interno del carcere, manifestando il loro malcontento per problemi strutturali, in particolare l’inefficienza dei riscaldamenti, che affliggono la struttura da anni.

Gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti per ripristinare l’ordine, mentre carabinieri e polizia hanno circondato il penitenziario, Nove detenuti, attualmente ristretti nel carcere “Pasquale Di Lorenzo,” affrontano gravi accuse di sequestro di persona, resistenza e violenza a pubblico ufficiale in seguito alla tumultuosa rivolta che ha scosso la sezione maschile della struttura.

La polizia penitenziaria, guidata con determinazione dal comandante Gesuela Pullara, è riuscita a gestire l’incendio di proteste che si è sviluppato tra le mura della struttura di contrada Petrusa.

Un plauso va anche alla neo-direttrice Anna Puci, presente durante l’evento, che ha contribuito a scongiurare scenari ancor più pericolosi.

Il procuratore aggiunto Salvatore Vella è presente presso la casa circondariale per monitorare la situazione. La Questura ha riferito che nessun agente adibito al servizio in carcere è stato preso in ostaggio, smentendo voci infondate che circolavano in precedenza.

Fortunatamente, non si segnalano feriti durante l’intervento delle forze dell’ordine. La tensione resta palpabile, mentre la situazione all’interno del carcere “Pasquale Di Lorenzo” rimane sotto stretta osservazione.