Palermo ha assistito a una drammatica tragedia che ha scosso la sensibilità di tutta la comunità.
Aron, il pitbull vittima di un orribile atto di crudeltà, è spirato nella notte presso la Clinica Veterinaria Zarcone, dove era stato ricoverato dopo essere stato bruciato vivo dal suo stesso padrone in una piazza centrale della città.
Il pitbull, gravemente ustionato su oltre l’80% del corpo con danni irreparabili agli organi interni, ha combattuto con tutte le sue forze per quasi quattro giorni prima di arrendersi.
La Lav (Lega Anti Vivisezione), intervenuta tempestivamente dopo l’allarme lanciato dalla comunità, ha annunciato la triste notizia della morte di Aron.
“Aron si è spento senza ulteriori sofferenze, i suoi reni hanno smesso di funzionare, e con essi, tutto il resto del suo corpo.
Era sedato durante le fasi finali, chiudendo gli occhi dopo una strenua lotta per la vita”, ha dichiarato la Lav.
La Lav ha subito coinvolto l’autorità giudiziaria, ottenendo l’affido del cane e assumendosi tutte le spese veterinarie e il suo mantenimento. Aron ha ricevuto cure presso la Clinica Zarcone di Palermo, dove è stato assistito e vegliato dagli attivisti volontari della Lav.
Il gesto barbaro perpetrato da un singolo individuo ha scatenato l’indignazione generale. Il Comune di Palermo si è espresso con fermezza, annunciando la sua volontà di costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda.
Il sindaco Roberto Lagalla ha condannato senza mezzi termini l’atto di violenza, sottolineando l’impegno della città nel tutelare gli animali.
“Grazie all’azione rapida degli attivisti e delle associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato.
Questo episodio deve servire da monito, non solo per la comunità, ma anche per le istituzioni che devono proseguire nello sforzo a tutela degli animali”, ha affermato il sindaco.
La morte di Aron rimarrà un triste richiamo all’importanza di combattere la crudeltà verso gli animali e di promuovere il rispetto e la protezione della vita animale.