Due vite spezzate non valgono 7 anni di condanna”. Grande delusione per i familiari di Lorenzo Miceli e Federica Aleo dopo la condanna a 7 anni di reclusione per L.D., il trentunenne di Ravanusa che il 2 febbraio 2020 uscì di strada causando il gravissimo incidente nel quale persero la vita i due ragazzi, con anche un terzo passeggero rimasto gravemente ferito.

La pronuncia è stata letta dal giudice, dott. Stefano Zammuto, che ha anche disposto la revoca della patente di guida al termine dell’udienza conclusiva del processo penale celebratasi presso il tribunale di Agrigento.

I familiari di Federica Aleo, affidatisi a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in casi di omicidio stradale con sede a Canicattì, così come quelli di Lorenzo Miceli hanno tristemente assistito a tutte le fasi del processo, fino al verdetto di stamattina, che non li ha lasciati per nulla soddisfatti: ritengono troppo bassa la condanna, a fronte della gravità del comportamento messo in atto da L.D., e delle tragiche conseguenze che ne sono derivate.

I familiari di Federica Aleo, affidatisi a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in casi di omicidio stradale con sede a Canicattì, così come quelli di Lorenzo Miceli hanno tristemente assistito a tutte le fasi del processo, fino al verdetto di stamattina, che non li ha lasciati per nulla soddisfatti: ritengono troppo bassa la condanna, a fronte della gravità del comportamento messo in atto da L.D., e delle tragiche conseguenze che ne sono derivate.