Un medico canicattinese, accusato di abusi sessuali nei confronti della sua segretaria, ha patteggiato la pena a 2 anni di reclusione e un risarcimento di 4 mila euro alla vittima.

I fatti sarebbero avvenuti a Canicattì nel periodo compreso fra il 30 marzo e il 26 aprile del 2019, il rinvio a giudizio era avvenuto lo scorso mese di settembre.

Il professionista, in diverse occasioni, avrebbe chiuso a chiave la porta del suo studio medico e avrebbe costretto la sua segretaria a subire avance sessuali contro la sua volontà.

In particolare, secondo quanto avrebbe denunciato la ragazza ai carabinieri della locale compagnia, il medico l’avrebbe baciata contro la sua volontà toccandole glutei, seni e cosce.

Il professionista rischiava una condanna per violenza sessuale e violenza privata.

Il pubblico ministero, Sara Varazi, aveva chiesto il rinvio a giudizio, l’udienza preliminare si è tenuta ieri, 14 dicembre, alla presenza dell’avvocato Angela Porcello, davanti al gup Luisa Turco.

L’accordo, prevede la sospensione della pena condizionata ad un risarcimento di 4.000 euro nei confronti della vittima.