Interrogato dal Gip Luisa Turco, il  canicattinese Luigi La Lomia,  accusato del duplice tentato omicidio del carrozziere  Mario Vincenzo Lauricella e della figlia ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari respingendo la versione che metterebbe in primo piano la vendetta e dunque l’intenzione di nuocere.

Secondo la versione fornita dal tabaccaio di Canicattì l’investimento sarebbe stato causato dallo stato confusionale a seguito di una discussione con il futuro consuocero.

La Lomia ha dichiarato di essersi recato nell’abitazione del consuocero solo per chiarire una precedente discussione familiare e che il bastone che teneva in auto sarebbe servito solo come strumento di appoggio. Dichiarazioni che contrastano con le testimonianze raccolte finora.

Il 75enne per il momento  resta in carcere con l’accusa di duplice tentato omicidio ai danni di Mario Vincenzo Lauricella, 60 anni e della figlia che il 26 giugno prossimo avrebbe dovuto sposare suo figlio. Le condizioni di Lauricella restano molto gravi, l’uomo è ancora in coma farmacologico con gravi lesioni interne.