Il governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per un periodo di 12 mesi per fronteggiare la grave crisi idrica che ha colpito la Regione Siciliana.

La decisione, proposta dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, include un primo stanziamento di 20 milioni di euro per permettere alla regione di attuare interventi urgenti e immediati.

Il Ministero per la Protezione Civile ha ricordato che la Regione Siciliana aveva già richiesto misure straordinarie al governo nell’aprile scorso a causa del crescente deficit idrico.

La crisi è stata attribuita a un prolungato periodo di siccità, caratterizzato da precipitazioni autunnali e invernali insolitamente scarse e da temperature superiori alla media.

Questi fattori hanno determinato una significativa diminuzione dei deflussi idrici superficiali e una mancata ricarica delle falde acquifere.

Le province maggiormente colpite comprendono Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, mentre disagi di minore entità sono stati registrati a Messina, Catania, Ragusa e Siracusa.

“Si tratta di un primo stanziamento”, ha dichiarato il ministro Musumeci, “altre risorse saranno rese disponibili man mano che la Regione procederà nei pagamenti”.

Ha inoltre sottolineato che gli interventi nel settore agricolo e nelle infrastrutture idriche ricadono sotto la giurisdizione di altri ministeri, chiarendo la situazione anche al presidente della regione, Renato Schifani, che ha partecipato alla riunione governativa.

Questo stanziamento iniziale rappresenta un passo importante per gestire l’emergenza e fornire assistenza ai territori colpiti, mentre la regione si prepara a fronteggiare una situazione idrica sempre più precaria a causa dei cambiamenti climatici.